L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha fatto sapere che nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2022, dei 725.000 veicoli industriali di massa superiore alle 3,5 tonnellate, più della metà montano un motore di categoria pari o infieriore ad Euro4.
Tutti questi mezzi raggiungono un’età media di 14,3 anni, dato drammatico considerati i 979 milioni di tonnellate di merci trasportate ogni anno nel nostro Paese.
Un dato ancor più sconcertante è la proporzione tra i mezzi inquinanti e quelli a zero o basse emissioni immatricolati lo scorso anno: 24.624 unità, pari al 96,2% del totale, infatti, sono veicoli a gasolio. I restanti si dividono tra GNL (673 unità), ibridi (11 unità) o full-electric (19 unità), che, a parte questi ultimi, hanno subìto un importante calo rispetto al 2021.
Il podio delle immatricolazioni per regione vede al primo posto la Lombardia con il 17,2%, seguita dal Veneto (11,4%) e dalla Campania (10,1%).
“I Costruttori di veicoli industriali da tempo hanno abbracciato la transizione ecologica, contribuendo nei fatti all’abbattimento delle emissioni con veicoli sempre più efficienti e rispettosi non solo dell’ambiente, ma anche della sicurezza stradale. Destano, tuttavia, grande preoccupazione i dati mostrati dall’Osservatorio UNRAE, che evidenziano un parco circolante con un’età media di oltre 14 anni”, commenta il Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, Paolo A. Starace.
“Siamo comunque convinti – prosegue – che l’accelerazione della transizione potrà avvenire sostenendo l’adozione di un mix di tecnologie, tra cui l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici attualmente in circolazione, l’elettrico e l’idrogeno, per il quale dovremo però attendere ancora qualche anno.
In questo senso, è opportuno quanto urgente che il Governo predisponga un piano pluriennale a sostegno del rinnovo del parco circolante e un necessario piano infrastrutturale. Senza un deciso intervento, infatti, il nostro Paese sarà condannato a un progressivo isolamento causato dall’impossibilità di adozione delle nuove tecnologie da parte delle aziende di autotrasporto alla luce dei vincoli di circolazione già oggi in vigore”, conclude il Presidente Starace.