Queste sarebbero le parole di Carlo Vanzini, giornalista e voce della Formula1 di Sky Italia, se dovesse descrivere la situazione che sta affliggendo la Nikola Corporation.
L’azienda americana, infatti, si è vista andare in fumo il quarto camion elettrico nel giro di pochissimi mesi.
L’ultimo episodio risale a venerdì 8 settembre, quando alcuni cittadini residenti nelle vicinanze della sede di Nikola a Phoenix, in Arizona, sono stati svegliati da una colonna di fumo e dall’odore di bruciato.
Si trattava di un camion elettrico Nikola Tre, il semirimorchio di classe 8 ad emissioni zero più avanzato della casa americana.
L’azienda, tramite una nota, ha cercato di minimizzare:
“Venerdì 8 settembre intorno alle 8:30, si è verificato un incidente termico con un camion elettrico con batteria di convalida ingegneristica vicino alla sede centrale di Nikola a Phoenix. Nessuno è rimasto ferito. Questo camion di pre-produzione era all’aperto ed era sottoposto a indagini e test sull’incendio della batteria. Ringraziamo i primi soccorritori di Phoenix per la loro rapida azione. Condivideremo più informazioni man mano che ne sapremo di più”.
Ciononostante, il fatto che sia solo l’ultimo episodio del genere, è piuttosto preoccupante: ad inizio luglio, infatti, diversi veicoli avevano preso fuoco durante una ristrutturazione aziendale.
Nonostante le iniziali dichiarazioni della stessa azienda che affermava che si trattasse di un atto doloso, le indagini hanno poi rivelato che la causa sarebbe stata una perdita di liquido refrigerante dalla batteria prodotta da Romeo Power.
Ciò aveva spinto Nikola a richiamare tutti i 209 camion già prodotti e consegnati in azienda, generando una notevole perdita di profitto.
Dopo questo ultimo incendio, inoltre, il titolo quotato in borsa ha subìto un calo del 15%.