La Casa svedese, che nel 2024 ha conquistato la leadership nei pesanti in Europa con una quota del 17,9%, ha bissato il successo anche nel comparto degli elettrici di 16 tonnellate e oltre di massa totale a terra. È un segmento, per ora, abbastanza limitato in termini di volumi – rappresenta nella UE circa il 1,3% del totale – ma destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni per rispettare le stringenti normative sulle emissioni di CO2 stabilite dall’Unione Europea.
Alla fine del 2024, Volvo Trucks, con circa 1.970 immatricolazioni, ha raggiunto una quota del 47% nello specifico comparto, ribadendo la propria leadership per il quinto anno consecutivo. Nel 2024, i primi cinque mercati per gli elettrici a batterie (BEV) della Casa svedese sono stati Germania, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia e Svizzera. Ma non basta. Volvo Trucks detiene una posizione di leadership anche in Nord America, con una quota del segmento dei BEV superiore al 40%.
Una più ampia adozione dei camion a batterie dipende da molteplici fattori abilitanti, come l’espansione dell’infrastruttura di ricarica pubblica (inclusa la capacità della rete elettrica), un costo totale di proprietà più favorevole per le aziende di trasporto, appalti pubblici focalizzati sui mezzi a zero emissioni, e una catena di approvvigionamento sostenibile.
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L’opinione del Presidente
“Siamo orgogliosi di guidare la trasformazione verso il trasporto a zero emissioni. Abbiamo un portafoglio di camion elettrici molto strutturato per i trasporti regionale, urbani e per il comparto dell’edilizia. Il nostro prossimo veicolo pesante elettrico sul mercato percorrerà distanze maggiori, fino a 600 chilometri con una sola carica”, ha dichiarato Roger Alm, Presidente di Volvo Trucks. “Per accelerare il passaggio al trasporto a emissioni zero – ha aggiunto Alm – non è sufficiente avere i camion elettrici già pronti. Secondo la nostra analisi, avremo bisogno di 40 mila punti di ricarica rapidi lungo le strade europee, per un totale potenziale di 400 mila mezzi pesanti elettrici entro il 2030. Abbiamo anche bisogno di politiche economiche più efficienti, che rendano le operazioni dei camion elettrici redditizie per tutte le aziende di trasporto”.
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