Nel business la specializzazione spinta, sostenuta da continui investimenti in mezzi e attrezzature hi-tech, fa la differenza.
È questa la strategia aziendale che ha portato la A. Bettarini & Figli di Livorno dagli esordi ‘generalisti’ in ambito locale e regionale del 1950, anno della fondazione da parte del nonno degli attuali titolari Fabrizio e Massimo Bettarini, alla realtà di oggi. Che vede un’azienda strutturata con una cinquantina di addetti, una flotta di circa 220 mezzi fra trattori, gru autocarrate, piattaforme di lavoro aeree, che opera in tutta Italia e si spinge anche all’estero, per esempio in Francia.
Il core business della Bettarini è rappresentato dal trasporto e dal noleggio con operatore di attrezzature di sollevamento per montaggi industriali, nei settori energetico e petrolchimico, nei lavori di demolizione e di riconversione degli impianti. A queste attività principali si aggiunge, attraverso la Bettarini Rent, la locazione senza conducente di veicoli commerciali di massa totale a terra fino a 3,5 tonnellate, che completa l’offerta di servizi da parte dell’azienda Livornese.
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All’inizio degli anni duemila il salto di qualità
I primi anni duemila hanno visto il salto di qualità che ha portato la Bettarini alla realtà di oggi.
“Confrontandoci con le esigenze del mercato – spiega Massimo Bettarini – abbiamo compreso l’evoluzione tecnica in corso. Con le nuove tecnologie che iniziavano ad affacciarsi in modo preponderante nel nostro settore d’attività, siamo arrivati alla conclusione che dovevamo ricavarci uno spazio operativo più ampio. In quest’ottica, le vecchie gru autocarrate e le semoventi andavano incontro a una rapida obsolescenza. Così abbiamo investito nelle autogru di ultima generazione e in tecnologia – dalla componentistica elettronica ai bracci alleggeriti, fino alle sospensioni pneumatiche – per poter gestire carichi maggiori rispetto al passato.
Questo processo, che ci ha permesso di lavorare in cantiere dove altrimenti non saremmo stati presenti, ha costituito un vetro e proprio spartiacque sotto il profilo economico, funzionale e dell’efficienza operativa. Insomma, da Livorno, dove abbiamo mantenuto la sede operativa, ci siamo aperti al ‘mondo’, grazie anche alla professionalità e alla passione del nostro personale, come Pierfrancesco Nardizzi, responsabile della logistica e della preventivazione degli interventi”.



Il primo incontro con i veicoli del Brand
Come ha conosciuto Scania? A quando risale il primo acquisto di un veicolo del Brand?
“È un prodotto che conosciamo da sempre. Volevamo il meglio e lo abbiamo trovato. L’acquisto del primo Scania risale a 10-12 anni fa, mentre le più recenti forniture riguardano un trattore a tre assi R 520 con gru retro-cabina Fassi 820 per traini eccezionali e un autotelaio a cinque assi XT 500 P allestito con piattaforma di lavoro aerea da 80 metri di Multitel Pagliero, che sostituisce una macchina analoga, ma di minore sbraccio. L’R 520 è un mezzo balestrato bi-uso, che può essere utilizzato sia come trattore per l’abbinamento con un semirimorchio per il trasporto di gru cingolate, sia come macchina polivalente, sfruttando le capacità di sollevamento della gru. Nel settore delle piattaforme di lavoro aeree abbiamo attrezzature di Multitel Pagliero da 70 e 45 metri, cui si aggiungono due modelli da 35 e 32 metri”.
Quali saranno gli sviluppi futuri dell’azienda?
“Il core business – conclude Massimo – rimane quello del trasporto e del sollevamento con il noleggio con operatore, ma ci confrontiamo sempre con le leggi di mercato che dettano le linee-guida”.



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