“Sarà una presentazione un po’ al di fuori dei canoni tradizionali, poiché non si parlerà di motori a combustione interna. Come costruttori di camion siamo, infatti, proiettati verso quello che riteniamo sia il futuro del trasporto su strada, nei segmenti della distribuzione urbana, dei collegamenti regionali e della linea, che sarà basato su due pilastri, le trazioni alternative al gasolio e, soprattutto, la connettività” ha preannunciato Massimo Dodoni, Ad di DAF Veicoli Industriali all’inizio della conferenza stampa di fine anno del brand olandese.

La promessa è stata mantenuta, a cominciare dalla location scelta per l’evento, la storica centrale idroelettrica Taccani di Trezzo sull’Adda (Milano). L’Ad di DAF si è dapprima soffermato sulle performance finanziarie nei primi nove mesi dell’anno del Gruppo Paccar, del quale la Casa olandese fa parte insieme ai marchi Peterbilt e Kenworth.
In un anno difficile per le tensioni commerciali e geopolitiche mondiali, la capogruppo americana ha realizzato un utile netto di 2,08 miliardi di dollari a fronte di un fatturato consolidato di 21,62 miliardi di dollari. Elevati gli investimenti in ricerca e sviluppo, che hanno superato i 339 milioni di dollari.
Le stime per macro-aree per fine anno vedono un mercato Nordamericano dei pesanti stradali di Classe 8 attestarsi fra 230 e le 260 mila nuove immatricolazioni, mentre per l’Europa e il Sudamerica le previsioni sono, rispettivamente fra 270 e 300 mila veicoli oltre le 16 tonnellate e di 90-100 mila mezzi.
Il 2025 è stato, da molti punti di vista un anno da incorniciare per DAF. Che ha celebrato in Inghilterra il 10 millesimo XB assemblato negli stabilimenti di Leyland, il 125 millesimo camion della nuova generazione costruito a Eindhoven e il traguardo del 300 millesimo contratto di servizio MultiSupport. Più recentemente, a Lione durante il Salone del veicolo industriale e della carrozzeria (Solutrans), il brand olandese ha conquistato il titolo di International Truck of The Year 2026 assegnato da una giuria di giornalisti del settore automotive alle serie XD e XF Electric.


Per la mobilità elettrica serve un intero ecosistema
L’approccio alla mobilità elettrica non può basarsi solo sull’offerta di veicoli, ma deve comprendere anche l’infrastruttura di ricarica, le soluzioni avanzate di connettività, la consulenza al cliente e molto altro.
Nel frattempo, nel triennio 2023-2025, il mercato UE dei veicoli industriali sopra le 6 tonnellate ha evidenziato alcuni trend emergenti. Fra questi, un calo della percentuale di motorizzazioni diesel, una sostanziale stabilità dell’LNG, superato però dalle trazioni elettriche.
Secondo l’Ad di DAF le proiezioni per il biennio 2026-2027 vendono un incremento a due velocità – una per la UE ed una per l’Italia – dell’immatricolato di camion a batterie (BEV). Nell’Unione Europea e nelle nazioni dell’EFTA, infatti, le previsioni vedono i BEV raggiungere il 7% del mercato totale oltre le 6 ton (cioè, circa 20 mila camion), mentre nel nostro paese la percentuale potrebbe arrivare solo al 2%, con una prevalenza dei carri allestiti (60% nel 2027) sui trattori (40%).


Malgrado questo andamento lento, è prevedibile che la domanda di BEV nel Belpaese sia trascinata dalle normative UE in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e dai divieti di accesso ai centri urbani per i veicoli con motorizzazioni endotermiche. Per far fronte all’incremento della domanda di elettrici, DAF Veicoli Industriali sta promuovendo la formazione tecnica e commerciale delle reti di vendita e di assistenza, la diffusione delle colonnine di ricarica da 180 kW presso i dealer, l’implementazione di programmi di guida economica con i camion elettrici, la consulenza al cliente sulle problematiche dei BEV e, non ultimo, l’ampliamento entro il 2027 dell’offerta di prodotto.
Nell’ambito della connettività, gli strumenti attualmente disponibili consentono di monitorare le performance dei veicoli, di effettuare interventi di manutenzione predittiva, di gestire la messaggistica fra il centro logistico e i camion della flotta. I prossimi passi consisteranno nell’interoperatività dei diversi ambiti di trasporto (strada, ferrovia, nave e aereo) e, successivamente, nella connessione dei veicoli con le infrastrutture stradali intelligenti per la gestione del traffico.

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