sabato, 7 Settembre 2024

Bio-CNG, soluzione green per la raccolta rifiuti

Iveco, che vanta un’esperienza ultraventennale nel campo delle trazioni alternative a gas naturale, ha promosso uno studio realizzato dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, Consiglio Nazionale delle Ricerche, per valutare gli impatti ambientali dell’uso del biometano compresso (Bio-CNG) ottenuto dalla frazione organica dei rifiuti solidi (FORSU) sui camion adibiti alla raccolta in ambito urbano.

La ricerca ha messo a confronto il Bio-CNG i con combustibili tradizionali, come il gasolio e gas naturale compresso di origine fossile. Lo scenario di riferimento per lo studio è costituito dal mercato italiano, caratterizzato da una rete distributiva capillare di stazioni di rifornimento per il CNG dovuta all’elevato numero, tra i primi in Europa, di veicoli in circolazione alimentati a metano.

L’analisi, centrata sul bilancio Well-to-Wheel (cioè dal ‘pozzo alla ruota’), ha preso in considerazione gli impatti della produzione e dell’uso di uno specifico carburante, senza tener conto della costruzione o manutenzione degli impianti e delle infrastrutture. La ricerca ha approfondito il contributo della cattura della CO2 sulla filiera di produzione e l’importanza del mix energetico utilizzato per alimentare i diversi processi industriali.

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I vantaggi del CNG

Dai risultati dello studio emerge il ruolo potenzialmente determinante del biometano compresso per la decarbonizzazione del trasporto e per la riduzione dell’inquinamento atmosferico in ambito urbano. Nel settore analizzato, infatti, il biometano compresso (Bio-CNG) può portare a un abbattimento dei gas climalteranti fino al 96% rispetto al diesel, e una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) fino al 72%. Questi decrementi possono contribuire al contenimento delle emissioni a effetto serra e di quelle inquinanti, in linea con le strategie di sostenibilità dei trasporti adottate a livello nazionale ed europeo.

Tra gli scenari esaminati, i risultati migliori sono stati ottenuti ipotizzando che tutti i passaggi della filiera di produzione del biometano compresso, quindi dalla gestione della FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) alla digestione anaerobica, all’upgrade, alla cattura della CO2, fino alla compressione del biometano e al rifornimento dei mezzi, avvenissero nello stesso sito. Tutto ciò utilizzando energia derivante dalla combustione di biogas prodotto in loco.

Le dichiarazioni

Valerio Vanacore, Responsabile Trazioni Alternative IVECO Mercato Italia, ha dichiarato: “Siamo onorati di supportare la ricerca in tecnologie sostenibili che siano realmente in grado di farci raggiungere la decarbonizzazione del settore in modo efficace e produttivo. Come Iveco, crediamo da sempre nei benefici del biometano, una risorsa tecnologicamente matura per tutta la nostra gamma, con una rete distributiva sempre più capillare sul territorio. In particolare, questo studio dimostra la perfetta compatibilità del biometano con le applicazioni di raccolta rifiuti. In un’ottica di economia circolare, infatti, il rifiuto diventa carburante a impronta carbonica vicina allo zero per la sua stessa raccolta. Un ringraziamento speciale al CNR, che ha condotto lo studio, ed anche a tutti i clienti che, insieme a noi, guidano la strada del cambiamento”.

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